La giuria del Premio Zavattini, sulla base dei criteri di valutazione previsti dal bando, ha selezionato i sei progetti ammessi al seminario di sviluppo:
LE CASE CHE ERAVAMO di Arianna Lodeserto
Perché racconta la storia della nostra vita attraverso un’originale suggestione di immagini e forme dell’abitare.
Perché racconta la storia della nostra vita attraverso un’originale suggestione di immagini e forme dell’abitare.
MEMORIE DI UNA CASA VUOTA di Giulia Casagrande
Perché compone un racconto intimo sulle identità e lo spaesamento del migrante.
Perché compone un racconto intimo sulle identità e lo spaesamento del migrante.
FUORI PROGRAMMA di Carla Oppo
Perché gioca in modo raffinato col vero e col falso, riflettendo sulle potenzialità del cinema.
Perché gioca in modo raffinato col vero e col falso, riflettendo sulle potenzialità del cinema.
DIMENTICATA MILITANZA di Patrizio Partino
Perché riesce a comporre un ritratto inusuale di un gigante del cinema, Gian Maria Volonté, tra talento artistico e militanza politica.
Perché riesce a comporre un ritratto inusuale di un gigante del cinema, Gian Maria Volonté, tra talento artistico e militanza politica.
LA RIVOLUZIONE MECCANICA di Alessandro Arfuso e Riccardo Bolo
Perché racconta l’epopea della lotta di classe rivisitata secondo i canoni del genere fantascientifico.
Perché racconta l’epopea della lotta di classe rivisitata secondo i canoni del genere fantascientifico.
MASSIMINO di Pier Francesco Li Donni
Perché rielabora il materiale d’archivio come una favola contemporanea, raccontando una città operaia attraverso lo sguardo incantato di un bambino.
Perché rielabora il materiale d’archivio come una favola contemporanea, raccontando una città operaia attraverso lo sguardo incantato di un bambino.